Lo scorso 30/03/2020, il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha firmato l’ordinanza che prevede lo stanziamento di 400 milioni di euro ai comuni italiani per distribuire i primi aiuti alimentari e di generi di prima necessità alle famiglie in difficoltà.

Le risorse saranno distribuite in base alla popolazione e al reddito medio dei residenti e sarà compito di ciascun Comune individuare la platea dei beneficiari, dando priorità a coloro che non siano già destinatari di altro sussidio pubblico (come il reddito di cittadinanza).

Cosa deve fare il Retailer che vuole aderire all’iniziativa?

Il Retailer interessato ad aderire all’iniziativa e a rendersi disponibile per redimere i buoni dovrà accreditarsi presso il Comune di riferimento, dando comunicazione di alcune specifiche, come:

  1. l’eventuale disponibilità a fornire il servizio aggiuntivo di consegna a domicilio della spesa effettuata;
  2. l’impegno a non applicare alcuna condizione per l’accettazione dei buoni spesa né in riferimento ad un importo minimo da spendere in contanti né all’applicazione di qualsivoglia riduzione percentuale;
  3. eventuale disponibilità a riconoscere, in aggiunta al valore nominale del buono spesa, un fondo di solidarietà, sotto forma di donazione oppure di sconto ulteriore, pari ad almeno il 5% del valore del buono stesso.

Nessuna indicazione in merito all’importo del Buono Spesa (fisso o variabile).

È invece in fase di emissione da parte di ciascun Comune il regolamento per stabilire le modalità di produzione dei Buoni Spesa (se in carico al Comune o al Retailer) e di distribuzione degli stessi (buono carteceo, gift card o altro supporto equivalente).

Ad ogni modo, l’importo reso disponibile sotto forma di Buono Spesa, potrà essere utilizzato solo ed esclusivamente per l’acquisto di generi alimentari e/o prodotti di prima necessità ed, a tal fine, il Retailer dovrà darne dimostrazione mediante emissione di fattura riepilogativa.

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