Agli inizi del 2019 la fatturazione elettronica ha ufficialmente preso il posto della tradizionale ricevuta e trasmissione manuale. Dalle nuove direttive, nell’ultimo anno, si è registrato un numero davvero grande di fatture in arrivo all’Agenzia delle Entrate e i numeri non paiono assolutamente accennare a diminuire. Il nuovo Decreto Fiscale cambia ulteriormente le cose, se possibile complicandole.

Fatturazione elettronica 2020: i cambiamenti

Le funzionalità della fattura rimangono sempre invariate: documento attestante l’avvenuto scambio di prestazione o merce con denaro. Alcune regole “extra” sono state aggiunte per via della natura prettamente virtuale del nuovo formato, ma durante l’ultimo Decreto Fiscale del 24 Dicembre 2019, si è tentato di migliorare la procedura soprattutto sotto l’aspetto critico della conservazione e utilizzo dei dati.
Innanzitutto rimangono invariati i criteri di autenticità, integrità e leggibilità.
Sulla conservazione ed eventuale riutilizzo dei dati trasmessi, invece, le modifiche si fanno sentire: i file trasmessi all’SdI (Sistema d’Interscambio) saranno archiviati fino al 31 dicembre di otto anni successivi al momento della presentazione. Una normativa del Decreto prevede, inoltre, che questi dati siano accessibili alla Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate per controlli fiscali e analisi di situazioni di rischio, nonché per procedure di polizia.
Queste modifiche sono state attuate con il piano preciso di combattere l’illegalità non solo in termini di evasione fiscale, ma anche di comportamenti illeciti in diversi ambiti.

Servizio di consultazione: cos’è e termini

Se si vuole consultare o acquisire le fatture elettroniche trasmesse, è necessario ora iscriversi al “servizio di consultazione“. Per le nuove attività non cambia nulla, ma per chi ha già emesso fatture elettroniche in passato deve necessariamente iscriversi entro il 29 Febbraio (termine prorogato) in quanto l’iscrizione postuma a questa data potrà registrare solo e unicamente le nuove fatture emesse, senza accesso alle precedenti.
Aderendo al servizio si accetta la memorizzazione, da parte dell’Agenzia, del file per fini consultativi. Questa procedura è per garantire la privacy di dati potenzialmente “eccessivi” per l’uso che se ne andrà a fare nei vari casi.
Tuttavia, indipendentemente dall’adesione, l’Amministrazione Finanziaria potrà memorizzare il contenuto delle documentazioni, a patto vengano rispettati i dettami di privacy e i requisiti di sicurezza.

Fatture elettroniche: i cambi alla sanità

Altra misura assolutamente essenziale riguarda il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie. Tutti quei soggetti che devono trasmettere le fatture all’STS (Sistema Tessera Sanitaria) dal 1° luglio dovranno inviare i dati unicamente attraverso le comunicazioni giornaliere all’STS, tramite i registratori telematici.
Appare evidente che questi cambi, piuttosto drastici, richiedano delle modifiche ai tradizionali sistemi di registrazione delle fatture. Nonostante l’Agenzia delle Entrate proponga la propria app con cui gestire tutta la compilazione delle fatture ed il loro invio telematico, è una buona idea quella d’indagare se il mercato offra soluzioni più pratiche, automatizzate e sicuramente meno inclini ad errori.
I dati contenuti all’interno delle fatture non cambiano, ma è necessario che tutto passi attraverso il sistema SdI o STS e venga digitalizzato negli archivi e memorizzato anche dalla parte del commerciante, così da poter avere facilmente accesso a tutto il resoconto al momento del bisogno. Certamente un sistema automatizzato appare vitale in questo frangente.

Bollo e sanzioni: cosa cambia

Nuove sanzioni riguardanti invece il pagamento del bollo. Tramite procedura automatizzata, l’Agenzia delle Entrate annoterà ora l’avvenuto pagamento del bollo e, qualora mancante, notificherà al commerciante l’importo dovuto in termini di interessi e sanzioni. È necessario quindi rispettare queste direttive, anche se le cifre dovute sono state ridotte a un terzo della normativa precedente, le quali riguardano però comunque il 30% dell’importo non versato che possono essere portate a numeri di poco conto se pagate entro i primi 15 giorni dall’avvenuta notifica.
Particolare attenzione va rivolta in caso di non pagamento entro 30 giorni dalla comunicazione, in quanto gli importi verranno iscritti a ruolo.

Modelli precompilati e manuali

Infine l’ultima modifica riguarda la predisposizione, da parte dell’Agenzia delle Entrate sul proprio sito, di modelli per il registro IVA e comunicazioni di liquidazioni periodiche IVA.
Un bel comparto di regole che, per i meno avvezzi alla burocrazia, potrebbero sembrare ostacoli insormontabili. La domanda che va posta a sé stessi è quindi: posso semplificare il tutto? Trovare un modo per non impazzire nel dedalo di regole nuove e vecchie? La SystemLazio, esperta di software gestionale nel campo del retail, GDO ed Ho. Re. Ca può aiutare nello sviluppo e nella scelta di soluzioni automatizzate, creando dei sistemi su misura alle esigenze dei propri clienti, o proponendo uno dei software già presenti fra i propri progetti, con conseguente beneficio in termini di riduzione di tempo, rischio di errori e, spesso, di nervosismi inutili e potenzialmente dannosi quando si ha a che fare con la fiscalità.