carrello ecommerce

Uno dei fenomeni che si verifica maggiormente nell’ambito della compravendita online è l’abbandono del carrello degli acquisti da parte del potenziale cliente. A differenza di ciò che si può ritenere, si tratta di un fenomeno molto diffuso che incide in maniera notevole sul fatturato delle aziende che propongono la vendita online di beni e servizi e che dipende da diversi fattori. Di seguito cercheremo di fare un pò di chiarezza su questo argomento e di indicare alcune strategie per ridurre i carrelli abbandonati.

Cos’è l’abbandono del carrello degli acquisti?

Questo fenomeno si verifica quando un potenziale cliente, dopo aver visitato lo store online ed aver inserito uno o più prodotti all’interno del carrello, nella fase di check-out decide di non procedere con l’acquisto e di abbandonare il portale. La misura del tasso di abbandono dei carrelli di un e-commerce viene solitamente misurata in percentuale, in un determinato lasso di tempo. Cerchiamo di capire quali sono i motivi che possono portare un cliente ad abbandonare il processo di acquisto.

Statistiche sull’abbandono del carrello degli acquisti

I motivi per i quali un potenziale cliente decide di non effettuare l’acquisto di un prodotto e abbandonare il carrello di uno store online possono essere molteplici ma per comprendere quali sono quelli più rilevanti, è opportuno rifarsi alle statistiche su questo fenomeno.
I dati elaborati da uno dei principali centri di ricerche statistiche statunitensi mettono in evidenza alcuni dei principali fattori che comportano l’abbandono del processo di acquisto.

  • Oltre la metà dei potenziali clienti non concludono l’acquisto in quanto in fase di check-out si accorgono che le spese di spedizioni sono elevate e comunque non risultano specificate in fase di selezione del prodotto;
  • Circa un terzo dei visitatori inoltre non ritengono opportuno che sia richiesta la creazione di un account per finalizzare l’acquisto;
  • Quasi il 25% del campione di potenziali clienti hanno trovato complicato l’intero processo di finalizzazione del carrello degli acquisti;
  • Diversi clienti inoltre hanno riscontrato un malfunzionamento del sito in fase di chiusura dell’acquisto o non hanno ritenuto opportuno indicare i dati della carta di credito;
  • Strettamente collegato a quest’ultimo caso c’è poi il fatto che diversi store online presentano delle opzioni di pagamento insufficienti.

Consigli per evitare l’abbandono del carrello da parte degli utenti

Per riuscire a ridurre il tasso di abbandono del carrello degli acquisti si possono seguire alcuni utili accorgimenti che permettono di ottenere in un ragionevole arco di tempo degli ottimi ritorni.
Il primo passo da compiere è quello di comprendere quali siano le abitudini di comportamento dei visitatori del sito, attraverso Analytics, un servizio offerto da Google che permette di raccogliere i dati di accesso dei vari visitatori e come si muovono all’interno del sito. Subito dopo, è necessario rendere la procedura di check-out più snella, prevedendo ad esempio la possibilità di pagare attraverso un solo passaggio o permettere di acquistare prodotti senza necessità di doversi registrare.
Altro passo per evitare l’abbandono del carrello da parte dei potenziali acquirenti è quella di fornire un servizio di assistenza clienti tramite live chat in modo da poter chiarire  dubbi e perplessità da parte del cliente in tempo reale.
Il sito deve essere sufficientemente veloce per permettere ai clienti di poter verificare rapidamente i prodotti e pagarli in pochi secondi: non c’è nulla di più scoraggiante che attendere che una pagina si carichi.
La veste grafica del sito è un ulteriore leva per incentivare all’acquisto ed evitare che il carrello sia abbandonato; ad esempio possono essere inseriti dei link o dei bottoni che sollecitano l’acquisto, ad esempio offrendo le spese di spedizione gratuite. Allo stesso modo, è molto importante fare in modo che sia inserito un ventaglio di metodi di pagamento alternativi e non limitarsi solo alla carta di credito che potrebbe scoraggiare il cliente.
Infine, un’azione molto importante da effettuare da parte dell’azienda venditrice è quella di andare a recuperare tutti i carrelli della spesa non acquistati e, attraverso appositi software, creare delle mail personalizzate per il cliente per ricordargli che non ha concluso l’acquisto e per proporgli strategie di vendita personalizzate, come per esempio: offerte specifiche sui prodotti che aveva messo nel carrello, spedizione gratuita, offerte lampo, ecc.
I principali strumenti che possono essere utilizzati sono ad esempio le piattaforme SendinBlue, GetResponse e Mailchimp.

Affinché le aziende che hanno un sito e-commerce possano raggiungere questi traguardi è necessario che siano dotate di un ottimo software gestionale, specifico per il settore commerciale in cui opera, in modo da tenere sotto controllo diversi fattori come le giacenze, avere i prodotti distinti in categorie o per codice, riuscendo così a gestire in modo efficiente l’intero ciclo di vendita. Inoltre avere un gestionale integrato al proprio sito e-commerce permette di automatizzare tutti i processi per il caricamento delle anagrafiche articoli sul sito e di ricevere gli ordini automaticamente nel gestionale per poterli processare ed evadere efficacemente.