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Con le nuove tecniche ottimizzare la tenuta di un magazzino è molto più semplice di una volta, in virtù di strumenti innovativi che hanno facilitato non poco i compiti degli addetti ai lavori. A migliorare la funzionalità dei magazzini logistici ha contribuito l’utilizzo della tecnologia del codice a barre, efficace e in grado di garantire diverse informazioni. Oggi i codici a barre sono una realtà, anche se non tutti ne conoscono la vera natura né le caratteristiche principali. Vediamo quindi di seguito di conoscere come è nata questa innovazione, i campi di applicazione e i vantaggi di effettuare un inventario con la tecnologia del codice a barre.

Codice a barre: un po’di storia
Si tratta di un codice di identificazione fatto da un gruppo di elementi grafici, destinato alla lettura grazie a un sensore a scansione e decodificato ai fini di conoscere l’informazione contenuta. L’idea della tecnologia del codice a barre nasce nel lontano 1948, da due studenti dell’Università di Drexel (Bernard Silver e Norman Joseph Woodland). A far scattare la scintilla fu il presidente di un’impresa di generi alimentari che manifestò la necessità di automatizzare i servizi di cassa. Tra i primi tentativi l’utilizzo del Codice Morse, con la realizzazione di barre strette e larghe. Da allora, nel corso degli anni sono stati fatti passi in avanti giganteschi. Si è passati dai codici a barre disposti in senso verticale a quelli ovali, fino ad arrivare nel 1973 allo sviluppo presso IBM dei codici lineari per merito di Woodland. Così l’anno successivo, presso un supermercato dell’Ohio, fu venduto il primo prodotto (gomme americane) con l’uso di un lettore di codice a barre.

Campi di applicazione: codici a barre per l’inventario di un magazzino

La tecnica dei codici a barre è particolarmente indicata per l’inventario di un magazzino, in quanto la raccolta delle informazioni con questa forma di tecnologia è assolutamente affidabile e non prevede l’investimento di enormi cifre per l’acquisto di hardware e software. Nei magazzini passano grandi quantità di merci e la giacenza dei prodotti va tenuta aggiornata sempre. Prodotti di cui sapere esattamente quando arrivano, la spedizione e la resa. In questa logica i codici a barre svolgono un ruolo determinante perché, una volta applicati sugli imballaggi, semplificano di molto i compiti degli operatori. Per effettuare con correttezza e la massima funzionalità le operazioni occorrono:

– L’applicazione sui prodotti dei codici;
– Un terminale oppure un lettore ottico barcode per la scansione;
– Un software gestionale delle informazioni raccolte.

Tuttavia si tratta di compiti piuttosto facili da realizzare. Infatti, al momento dell’arrivo dei pacchi nei magazzini, l’addetto avrà solamente il compito di “leggere” i codici tramite il lettore o il terminale barcode. Una volta scansionati i codici a barre applicati sui pacchi, i dati contenuti saranno automaticamente trasmessi nel software di gestione. In questo modo si avrà traccia della provenienza della merce, delle caratteristiche ed è possibile aggiornare l’inventario con la quantità di prodotti presente. In parole semplici, l’uso della tecnologia del codice a barre semplifica l’attività inventariale e le operazioni giornaliere di spedizione e acquisizione dei prodotti.

Per la raccolta delle informazioni da pacchi e colli, nei magazzini vengono usati standard differenti di codici a barre. L’utilizzo principale è quello dei codici a barre lineari, in particolare il GS1-128, molto funzionale per le applicazioni logistiche. Il largo uso è giustificato dal fatto che questo codice permette la codificazione di numerose informazioni.

Codici a barre: i vantaggi inventariali

Raccogliere informazioni con la tecnica dei codici a barre comporta una serie di vantaggi per le attività inventariali di un magazzino logistico, da gestire tramite un software di gestione. Per un’impresa i benefici sono riconducibili soprattutto a una maggiore rapidità delle operazioni e alla fondatezza dei dati raccolti. Con il codice a barre vengono raccolti i dati di uno specifico articolo in qualunque momento ed è sufficiente una semplice scansione per conoscere i prodotti presenti nel magazzino. Un sistema così ottimizzato consente un risparmio di tempo notevole e l’attuazione delle strategie di vendita più opportune. Una maniera efficace per limitare i rischi di sbagli, per contenere le differenze inventariali, per facilitare il calcolo dei prodotti in entrata e in uscita e per abbattere le spese. Apporre i prezzi e codificare gli articoli manualmente sarebbe laborioso e rischioso. Per un’azienda l’utilizzo della tecnologia del codice a barre significa dunque benefit di natura pratica e di carattere economico.

Riepilogando, i vantaggi principali per un inventario di un magazzino sono i seguenti:

– Scongiurare ritardi nelle spedizioni;
– Semplificazione dell’attività di ricerca della merce;
– Cancellazione degli sprechi, evitando di ordinare prodotti già in magazzino;
– Verifica veloce degli articoli presenti.

Codici a barre: i più diffusi

Il codice EAN (European Article Number) è tra quelli più diffusi nel nostro paese e molto usato nella grande distribuzione, seguito a ruota dal Farmacode, un codice utilizzato per identificare i farmaci. Restando in tema di grande distribuzione, per la merce proveniente dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Regno Unito e dall’Australia è possibile trovare sugli imballi il Universal Product Code. Nel campo industriale, invece, rivestono un ruolo importante il codice a barre GS1-128 e il codice 39. Pure i periodici e le pubblicazioni per accelerare le identificazioni e le classificazioni usano i codici a barre, come prevedono i sistemi di codifica ISBN e ISSN.